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La Malattia di La Peyronie
L’induratio penis plastica (IPP) o malattia di La Peyronie (PD), venne descritta per la prima volta dal chirurgo francese che per primo la osservò nel ‘600, essendo uno dei Medici alla Corte di Luigi XIV, il Re Sole, anche se esistono testimonianze di questa patologia già dall’epoca di Vesalio nel 1400. In sostanza la malattia di La Peyronie è una “cicatrice”, una patologia fibrotica del tessuto connettivo che interessa la tunica albuginea dei corpi cavernosi del pene che colpisce circa il 10-12% della popolazione maschile e può manifestarsi ad ogni età, anche se la prevalenza appare bimodale: 35-50 anni e 55-75 anni.
L’eziologia non è completamente chiara ma le principali considerazioni su tale patologia sono le seguenti:
- occorre una predisposizione genetica multifattoriale poligenica localizzata su diversi cromosomi.
- il trauma o microtrauma è la condizione necessaria ma non sufficiente a giustificare l’IP. La cicatrice e la contestuale curvatura non sono necessariamente direttamente correlate.
- stretta relazione clinica con patologie autoimmuni. associano questa condizione alla malattia di Paget dell’osso, a morbo di Dupuytren, alla sindrome di Ledderhose, ad alcune forme di psoriasi e ad alcune patologie correlate al complesso maggiore di istocompatibilità MHC.
- Carattere familiare: ha tuttavia un’importanza piuttosto sfumata per la patologia indurativa e si attesta all’incirca al 9%.
I fattori di rischio di questa patologia sono il diabete mellito che si associa ad una maggiore e più facile infiammazione dei tessuti connettivi di solito e ad una curvatura più severa, la dislipidemia, il fumo di sigaretta.
Anche l’intervento di prostatectomia radicale è da considerarsi un fattore di rischio associato ad un’incidenza della malattia di La Peyronie pari a circa il 15%.
Le manifestazioni cliniche mostrano nella maggior parte dei casi una prima fase infiammatoria in cui compare un nodulo o placca più o meno palpabile, dolore durante l’erezione o a riposo e una curvatura che può variabilmente comportare una deformità peniena. In una seconda fase invece si ha la presenza di una placca più dura e una curvatura peniena più stabile di solito.
La disfunzione erettile è presente nel 20-30% dei soggetti con malattia di La Peyronie ed è multifattoriale
- La curvatura che rende talora difficoltoso o impossibile il coito.
- Il dolore durante l’erezione
- Il deficit erettile a volte legato ad alterazione del meccanismo veno-occlusivo che comporta il deficit nel mantenimento dell’erezione
- La dismorfofobia: la malattia di La Peyronie ha un effetto psicologico negativo sulla percezione del corpo e sulla sfera relazionale.
L’esame obiettivo permette di identificare in alcuni casi le dimensioni, la localizzazione della placca qualora palpabile ed evidente. L’ecografia peniena basale e l’ecodoppler penieno dinamico sono utili per identificare il numero e la sede delle placche, l’interessamento del setto nonché la consistenza. Esiste poi un’ulteriore metodica figlia dell’ecografia che si chiama Elastosonografia che consente di caratterizzare la consistenza delle placche e per monitorizzarne l’evoluzione, dal momento che alcune si presentano fibrose, altre calcifiche, altre miste.
Nella terapia accorrono in soccorso alcune metodiche che sfruttano diverse energie fisiche e chimiche come la Ionoforesi e l’elettroporazione, il trattamento con onde d’urto a bassa intensità. Esistono poi alcuni lavori in cui si utilizza il laser a diverse lunghezze d’onda. Al di fuori delle linee guida ci sono poi altre esperienze interessanti nel trattamento della malattia di La Peyronie come la tecarterapia, l’ipertermia, l’ozonoterapia e la carbossiterapia che hanno mostrato studi limitati ma effetti clinici molto interessanti.
Induratio penis plastica: Terapie e Farmaci
La terapia medica orale è tra le più antiche ed il suo impiego è volto ad eliminare il dolore, ridurre l’estensione della placca ed evitarne la progressione. I farmaci orali più utilizzati sono la Vitamina E, l’acido paraminobenzoico, la Pentossifillina, il Tamoxifene, la Colchicina e la Carnitina. Altri farmaci possono essere iniettati direttamente all’interno della placca e sono gli interferoni, il Verapamil e la Collagenasi del clostridium hystoliticum, il cui utilizzo inizialmente incoraggiante è stato poi a più riprese nel tempo riconsiderato e poi proibito data la presenza di casi di effetti collaterali molto seri come la rottura dei corpi cavernosi.
Altre esperienze molto interessanti sono state fatte con il PRP, il plasma ricco di piastrine nell’ottica di una medicina rigenerativa. I risultati in questo campo sono legati a studi piuttosto limitati, data la stretta normativa sanitaria che sottende l’utilizzo di tale tecnica, ma caratterizzati da risultati molto interessanti
Esistono poi dei device come gli estensori e i vacuum di ancora più comune utilizzo che consentono un interessante metodo nel trattamento della curvatura e del deficit erettile talora associato alla malattia di Lapeyronie. L’applicazione di dispositivi di aspirazione segue gli stessi principi dei dispositivi di trazione.
La terapia con pompa vuoto a stantuffo manuale o elettrico o a vuoto idrostatico rappresenta un valido trattamento che il Paziente può svolgere comodamente a casa. Questo presidio è inoltre irrinunciabile come uso clinico in preparazione all’intervento di impianto di una protesi peniena malleabile o idraulica.
Esiste poi un’estesa terapia chirurgica da riservare ai casi più seri. Lo scopo della chirurgia è di correggere la curvatura e permettere al Paziente di aver un rapporto sessuale soddisfacente. L’intervento chirurgico è indicato solo nei pazienti con malattia stabile da almeno 3 mesi, che solitamente ricorre dopo 12-15 mesi dall’esordio della sintomatologia.
L’inquadramento sessuologico risulta necessario per comprendere meglio anche il discomfort all’interno della vita di relazione. Molti pazienti tendono ad allontanarsi dai rapporti sessuali e tale condizione può solo portare ad un peggioramento della fibrosi. L’aspetto sessuologico permette di comprendere il reale disturbo del paziente nella sua vita affettiva e relazionale e lo può avvicinare in modo più consapevole alle possibili soluzioni terapeutiche.
L’opzione chirurgica deve essere indirizzata a risolvere l’elemento di discomfort del Paziente come la curvatura che impedisce il coito in qualsiasi posizione. I potenziali rischi della chirurgia dovrebbero essere discussi con il paziente in modo che possa prendere una decisione sulla base dei sintomi e del possibile outcome del trattamento.
Argomenti specifici che devono essere menzionati nel corso di questo dibattito sono i rischi di accorciamento del pene, la disfunzione erettile, le parestesie del pene, il rischio di recidiva della curvatura, la possibile presenza di punti o esiti cicatriziali palpabili sottocutanei. Bisogna entrare in un’ottica di aspettative del Paziente e risultati reali delle varie tecniche.
La Peyronie: esistono fondamentalmente tre opzioni chirurgiche
La correzione della curvatura Le procedure di accorciamento del pene per ridurne la curvatura e le tecniche di plicatura eseguite sul lato convesso del pene (tecnica di Nesbit e Yachia). Hanno lo scopo di raddrizzare l’asta peniena accorciando il lato lungo del pene, ossia quello convesso. Un’altra tecnica denominata STAGE basata sull’escissione della tunica albuginea superficiale (Superficial Tunica Albuginea Geometric-based Excision) che rappresenta una variante migliorata dell’originale tecnica Nesbit.
L’escissione della placca e sostituzione del tessuto con graft autologo (vena safena) o graft artificiale: interventi di minor utilizzo negli ultimi anni volti a rimuovere la placca e a sostituirne la perdita di sostanza con impianto di diversi materiali
Protesi peniene. Rappresentano l’unica soluzione possibile nei casi in cui la curvatura è associata a disfunzione erettile resistente ai comuni farmaci orali (PDE5i) e nei Pazienti post prostatectomia radicale con deficit erettile resistente a terapia. Esistono protesi di due tipi
Malleabile: costituita da cilindri in materiale speciale che mantengono il pene in erezione fissa
Idraulica: costituita da cilindri collegati ad un sofisticato circuito idraulico che ne determina la distensione come una normale erezione che può essere controllato da un piccolo pulsante alloggiato nel sacco scrotale
L’Induratio penis plastica ha molti aspetti complessi e solleva molti interrogativi a cui non si è in grado di fornire risposta.
Il successo terapeutico è nelle scelte più adatte e nell’approccio multidisciplinare (chirurgia, terapia conservativa, sessuologia) che oltre a comprendere la biologia della patologia è volta a comprendere nel profondo il quadro clinico di discomfort che consente di approntare le soluzioni più efficaci in un trattamento altamente personalizzato del Paziente dal punto di vista fisico, psichico ed emotivo. Accogliere bene un Paziente significa comprendere gli aspetti della sua patologia fare una corretta diagnosi e fornire gli strumenti migliori per la risoluzione del suo problema.
In conclusione come ultimo messaggio, ma non ultimo per importanza, occorre esortare le persone affette da questo disturbo di uscire dall’ombra e di affidarsi al Medico con fiducia dal momento che il trattamento precoce dell’IPP sembra essere più incisivo nel risolverle più varie problematiche cliniche e per favorire un arresto nella progressione ed un graduale miglioramento della patologia stessa.
Non bisogna dimenticare che dietro i sintomi di un Paziente esiste una dimensione esperienziale dove si intersecano pensieri, rapporti umani relazioni sociali e sentimenti ed entrare in questo mondo serve a fare una buona diagnosi per porre la soluzione più adatta.
Chi si prende cura di un Paziente affetto dalla malattia di La Peyronie si prende cura non solo della patologia ma anche del suo intero mondo emotivo.
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